Lo spettacolo HUMAN che stiamo costruendo passo passo con Lella Costa è come un mare che lentamente andiamo esplorando. E questo mare lo vorremmo anche rendere “luogo della scena”: una simbolica, immensa distesa di acqua marina, intesa di volta in volta come “irati flutti”, ostacolo e impedimento, a volte come sudario, a volte come pianura o deserto ma anche come speranza, luogo di metamorfosi e cambiamenti, “rivoltolamenti” e lamento. Nella mia testa, vorrei trovare il modo, anche con l’aiuto di Antonio Marras, di restituire scenicamente questo cangiante elemento, primordiale e antico, da cui tutto ha origine.